- La Scuola deve fare proposte concrete, rendere i percorsi snelli, puntare sulla qualità e non sulla quantità.
“Une tête bien faite, plutôt que bien pleine” ( Michel de Montaigne)
Tenendo conto della centralità dell’allievo e della dimensione olistica dell’educazione, si rende necessario lavorare su nuclei fondanti, ricercando ed utilizzando strategie, tecniche e metodologie adeguate.
È opportuno proporre percorsi formativi mirati, “snelli” e flessibili, al fine di puntare sulla qualità delle proposte, piuttosto che sulla quantità!
Per un’azione didattica efficace, il docente deve puntare all’approfondimento dei singoli argomenti, anziché proporre una serie di argomenti per la volontà di ostentare a tutti i costi una “falsa”professionalità.
La qualità del processo di insegnamento-apprendimento è complesso, implica lo sviluppo di conoscenze, ma soprattutto di abilità e competenze.
Il docente deve puntare ad una crescita olistica dell’allievo: contribuire ad aprire la sua mente, guidarlo nella riflessione, rendere il discente una persona dalle ampie vedute.
Si rende necessario, quindi, lavorare su una rete di conoscenze apparentemente “diversificate”, che permettano lo sviluppo delle competenze dell’allievo.
La rete costruita ad hoc dal docente / dal corpo docente risponde alle esigenze di un progetto formativo mirato.
L’allievo diventa operativo, costruisce conoscenze, sviluppa le abilità e le competenze; sviluppa il suo pensiero critico e creativo, allena la sua capacità di ragionamento e intuizione, impara a valutare, ad esprimere opinioni.
La progettazione, l’organizzazione, le strategie, gli strumenti, gli ambienti di apprendimento adeguati, l’ottimizzazione dei tempi rappresentano i capisaldi di una didattica attiva di qualità.